Descrizione
Ovvero come nacquero le parole
di e con Marco Cantori
video e suoni Diego Gavioli
musiche Marco Cantori e Diego Gavioli
produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri
C’era una volta un principe bambino. Di andare a scuola voglia non ne aveva e allora piangeva.
Numeri, note, lettere e figure per lui eran solo seccature, perché troppo difficili e complicate, che quasi quasi le avrebbe strozzate. Le odiava proprio con rancore e promise vendetta dal profondo del suo cuore. Promise che se grande sarebbe diventato, tutte le scritte avrebbe mangiato.
In questo spettacolo realtà e fantasia si fondono insieme, per dare vita ad una favola che conduce gli spettatori attraverso l’universo delle lettere, dei numeri, delle figure e delle note.
La trama
C’era una volta un principe bambino che odiava i numeri, le lettere, le figure e le note, perché per lui erano troppo complicate. Esasperato da questa difficoltà, si chiuse in sé stesso e promise che da grande si sarebbe vendicato di loro. Giurò di catturarle e mangiarle come ingredienti della zuppa.
Intanto le lettere passavano le giornate nell’alfabeto, il regno delle lettere, che confinava a nord con il regno dei numeri, a sud con il regno delle figure geometriche e a est con il regno delle note musicali. Tutti questi regni erano diversi ma vivevano felici e in pace fra loro e delle volte giocavano anche insieme.
Dopo qualche anno, un giorno come gli altri, si presentò nei regni un uomo tutto bianco, con un grande sacco. Era il principe bambino che, orami cresciuto, si faceva chiamare Re Tutto Cancella: mercoledì catturò tutti i numeri, giovedì le figure, venerdì le note e sabato, infine, portò via anche le lettere.
In procinto di ultimare la sua vendetta, Re Tutto Cancella verrà persuaso a liberare i suoi prigionieri, grazie ad un piano segreto escogitato dalle lettere, che unendosi inventeranno le parole.
Alla fine il Re diventerà amico delle lettere, dei numeri, delle figure e delle note.
Così la sua fame di vendetta si trasformerà in curiosità ed in fame di cultura, intesa come tramite per incontrare l’altro da sé e per uscire dalla propria solitudine.
Teatro d’attore, teatro fisico e body percussion, video e ombre
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