Miserella

Miserella
Luogo: Teatro il Piccolo
Categoria: Spettacolo
Periodo: Domenica 23 novembre - 17:00

Descrizione

parole di Caterina Bartoletti, Nicola Bonazzi, Micaela Casalboni, Giulia Franzaresi, Ida Strizzi

con Caterina Bartoletti, Micaela Casalboni, Giulia Franzaresi, Ida Strizzi

scenografia Nicola Bruschi
costumi Sabrina Beretta
musiche originali Davide Sebartoli
luci William Sheldon
cura del gesto coreografico Daniele Ninarello
collaborazione alla regia Andrea Paolucci

regia Micaela Casalboni

Miserella è un lavoro di teatro d’attore, anzi d’attrice, sul tema del corpo che cambia, che invecchia, che decade, che si trasforma, in particolare il corpo femminile, ma non solo.

Chi sono io quando nasco? E chi (cosa?) divento quando cresco, muto, mi trasformo, fino quasi a non riconoscermi nello specchio o a non riconoscermi nel mio corpo, che non obbedisce, duole, si rifiuta, fa ma poi si spezza? Ginocchia, voce, schiena, mani, occhi (e occhiaie e occhiali), capelli (tinti), ritmo del sangue, sinapsi e neuroni, sensi e sensibilità, forza vitale e decadimento.

In scena, quattro donne, quattro attrici, quattro corpi, diversi fra loro, che agiscono lo spazio e la voce alla ricerca di un nuovo patto con il proprio sé che cambia, corpo infortunato, corpo di madre, corpo di attrice, corpo di ballo, corpo sterile, voce-corpo che si astrae da sé per guardarsi dall’esterno. Nel far questo, esplorano umori, atmosfere, situazioni, casi, memorie proprie e altrui, che si susseguono e si richiamano non secondo una trama lineare, bensì abitando piani diversi che si intrecciano, mescolando ironia e inquietudine, sarcasmo e sofferenza, sopraffazione e solidarietà, depressione e gioia ritrovata, in uno spazio che potremmo definire surrealmente quotidiano, una specie di sala d’attesa (o Purgatorio? Limbo?): lo spazio della cosiddetta Mezza Età, che non è ancora Vecchiaia, che non è più Gioventù, che non si sa davvero che cosa sia, ma si sussurra che non sia niente di buono…

In Age Pride (2023), Lidia Ravera scrive che le varie età della vita sono come Paesi nei quali si arriva senza conoscerne lingua, geografia, usi e costumi. Ecco, Miserella indaga il Paese dell’Età di Mezzo, che non è Medioevo, ma solo un nuovo Mondo da conoscere e, soprattutto, da vivere. Per scoprire, infine, che “bisogna essere agili. Non giovani, agili. Bisogna imparare a muoversi a tempo, nel tempo”.

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