I Tre Moschettieri – Opera Pop

I Tre Moschettieri – Opera Pop
Luogo: Teatro Diego Fabbri
Categoria: Spettacolo
Periodo: Sabato 11 ottobre - 21:00

Descrizione

con Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci, Graziano Galatone,
Sea John, Leonardo Di Minno, Cristian Mini, Camilla Rinaldi,
Beatrice Blaskovic, Roberto Rossetti, Gabriele Beddoni

testi di Alessandro Di Zio
musiche di Giò Di Tonno
coreografie di Veronica Peparini e Andreas Muller

regia e direzione artistica di Giuliano Peparini

produzione Stefano Francioni Produzioni -Teatro Stabile d’Abruzzo

“Tutti per uno, uno per tutti!”.
Il motto più famoso del romanzo di Dumas, simbolo di un’amicizia incorruttibile, prende nuova vita in questa nuova versione musicale italiana de I Tre Moschettieri – Opera Pop prodotta da Stefano Francioni Produzioni e dal Teatro Stabile d’Abruzzo.

Uno spettacolo in cui musica, prosa e danza si intrecciano in un racconto coinvolgente ed emozionante con Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci, Graziano Galatone nei ruoli di Athos, Porthos e Aramis e il tocco innovativo ed elegante di Giuliano Peparini al quale è affidata la direzione artistica e la regia; le coreografie sono curate da Veronica Peparini e Andreas Muller, i testi scritti da Alessandro Di Zio e le musiche composte da Giò Di Tonno.

Il trionfo dell’amicizia dunque, ma anche il trionfo del potere e dell’ambizione in questa storia senza tempo dove “buoni” e “cattivi” combattono una lotta quasi archetipica, mettendo al centro valori quali onore, fedeltà, onestà, troppo spesso messi in crisi dal mito dell’uomo contemporaneo e che i tre moschettieri portano fieri sulla punta delle loro spade. Spade che naturalmente non disdegnano di usare: perché per l’onestà e per l’amicizia si può e si deve combattere. E per l’amore, motore di ogni azione che qui si sublima nell’incontro tra D’Artagnan e Costanza: un amore che verrà spezzato dalla sete di vendetta dell’altra protagonista femminile: la perfida Milady.

Il finale, come tutti i finali, riporterà l’equilibrio e Milady sarà giustiziata. Ma lo spettatore andrà via con l’amaro in bocca. Chissà, forse perché i “buoni” sono a un tratto diventati “cattivi”? Oppure perché è proprio la morte l’unico mistero che neanche l’uomo contemporaneo è riuscito a svelare. L’unico mistero che ci rende microscopici e vulnerabili.

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