Descrizione
Nei primi anni del XX secolo il melomane Brian Sweeney Fitzgerald, detto Fitzcarraldo, proprietario di una linea ferroviaria incompiuta, vuole convincere la compagna Molly, tenutaria di un bordello, e il mercante di gomma Don Aquilino a finanziare il suo sogno: costruire un teatro a Iquitos, in Perù, inaugurandolo con un'esibizione del tenore Enrico Caruso. Senza rivelare al suo equipaggio il reale intento della spedizione, Fitzgerald risale la corrente del Rio delle Amazzoni per recarsi nella regione selvaggia e inesplorata di Pachitea e raggiungere via terra l'Uyacali, aggirando delle rapide letali. Dopo una diserzione quasi totale della ciurma e l'approdo nei territori di indios ostili, tutto sembra perduto, ma la forza di volontà di Fitzcarraldo e la musica di Caruso sembrano poter compiere il miracolo di persuadere i selvaggi.
Quasi come fosse il compimento di un folle vaticinio, Werner Herzog si ritrova con Klaus Kinski sulle rive del Rio Uyacali, là dove aveva girato Aguirre, furore di Dio.
Il piano iniziale non doveva essere questo: il protagonista doveva essere Jason Robards e un ruolo minore era affidato a Mick Jagger, ma il destino ha gradualmente trasformato Fitzcarraldo in una sorta di compimento dell'impresa di dieci anni prima e di riflessione autoreferenziale di Herzog sul suo cinema. La poetica dell'ossessione si perpetua, nonostante le molte differenze tra Brian Sweeney Fitzgerald, sognatore innamorato dell'opera lirica, e Aguirre, empio ufficiale dei conquistadores, incarnati dalla medesima maschera di esasperata vitalità di Klaus Kinski.
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